Il genio è folle ma non è pazzia
Bisogna stare molto attenti a non confondere il fanatismo con l’amore. –
Alda Merini
“Le donne leggono. Hanno sempre letto molto. […]
Una donna che legge non fa paura. Ha gli occhi su una pagina scritta e sembra che dorma.” Dacia Maraini
Una donna che legge non fa paura. Ha gli occhi su una pagina scritta e sembra che dorma.” Dacia Maraini
La storia ci insegna come è stato facile confondere il genio con la
pazzia! Di seguito due esempi solo ma basta fare un po’ di ricerca per scoprire
tanti nomi in tutti i campi. Dovremmo stare molto attenti e aprire bene gli
occhi prima di accusare qualcuno.
Paulo Coelho
Prima di acquisire una notorietà internazionale e divenire un autore di
best-seller mondiali, ha dovuto superare molti ostacoli. Durante l’adolescenza,
ha subito la brutale terapia degli elettroshock: accadde quando, tra il 1966 e
il 1968, i genitori lo fecero ricoverare per tre volte in un ospedale
psichiatrico, reputando un segno di pazzia il suo atteggiamento ribelle. A
causa della frequentazione di alcuni ambienti artistici, venne incarcerato e
sottoposto alla tortura fisica per presunte attività sovversive contro la
dittatura brasiliana. – Tratto da Paulo Coelho
“Io pregavo da bambina, ero sempre in chiesa, sentivo sette, otto,
dieci messe al giorno, mi piaceva, però non ci vado più dai tempi del
manicomio. Ho trovato una tale falsità nella Chiesa allora, in manicomio vedevo
le ragazze che venivano stuprate e dicevano di loro che erano matte. Stuprate
anche dai preti, allora mi sono incazzata davvero. L’ho visto accadere ad
altri, non è una mia esperienza. La Chiesa è dura con le donne, da sempre. Però
oggi come sono magre e secchette le donne, prima erano belle adipose.”
Una notte nostro padre era rientrato a casa dopo essere andato in giro
con gli amici e aver speso tutti i soldi, quella notte nostra madre gli
scaraventò contro una sedia facendolo finire all’ospedale. Soffriva molto lei,
non di gelosia, soffriva perché veniva picchiata quando lui era ubriaco, ma lei
lo amava e si crogiolava nell’illusione che lui cambiasse. Dopo questo episodio
ha inizio un triste periodo di silenzio e separazione dovuto all’internamento
manicomiale di nostra madre presso l’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di
Milano.
“ Ho avuto quattro figlie. Allevate poi da altre famiglie. Non so
neppure come ho trovato il tempo per farle. Si chiamano Emanuela, Barbara,
Flavia e Simonetta. A loro raccomando sempre di non dire che sono figlie della
poetessa Alda Merini. Quella pazza.” Tratto da Alda Merini