Reiki significa energia degli spettri. Crisi significa Bivio. Vi hanno ingannato
Vi hanno mentito, ingannato e
manipolato con il cinese ed il giapponese! Significati delle parole reiki e crisi.
“CRISI” IN CINESE SIGNIFICA BIVIO,
MOMENTO CRUCIALE
E’
noto e diffuso il concetto di crisi come combinazione di due ideogrammi cinesi
tradotte come “pericolo” e “opportunità”, concetto diffusissimo in ambiti
PNL, networking, crescita personale ecc. Tuttavia ciò non rispecchia il vero, è
frutto di una traduzione erronea! Il carattere “crisi” in cinese non include
l’opportunità ed è pertanto un concetto abbastanza negativo esattamente come in
italiano, inglese, spagnolo, tedesco, romeno e probabilmente in molte altre
lingue.
Infatti,
il carattere cinese “crisi” (wēijī) è composto da 2 sillabe scritte ognuna con
un carattere diverso, wēi (危) e jī
(機/机), rispettivamente:
la
sillaba jī di wēijī non significa affatto “opportunità”, bensì “momento cruciale”, ossia ‘quando
comincia o cambia qualcosa’.
Va
aggiunto che, se si combina la sillaba jī con altri caratteri, questa può
acquisire centinaia di significati secondari, ma solo quando è parte di termini
multisillabici. Effettivamente, se si aggiunge questa sillaba a huì
-“occasione” otteniamo la parola cinese jīhuì, che sì significa “opportunità”.
Tuttavia, non si può dire lo stesso della sillaba jī da sola o combinata con
wēi (di wēijī - “crisi”).
La
fonte delle considerazioni qui esposte è un articolo di Alessandra Vita che si
basa su uno scritto (in inglese) da Victor H. Mair, autorevole esperto della
lingua cinese che conclude così:
<<chiunque voglia continuare a diffondere la teoria
potenzialmente dannosa e assolutamente fallace secondo la quale “crisi” =
“pericolo” + “opportunità”, è gentilmente pregato di non dare la colpa al
cinese.>>
L'errore pare sia scaturito proprio nel
confondere la lingua giapponese con la lingua cinese. Infatti, in giapponese la
parola /kiki/ 危機
esiste e vuol dire "crisi, situazione di pericolo". Il primo kanji 危 vuol dire "pericolo", per;
il kanji 機,
da solo, ha l'accezione di "opportunità, occasione". Dunque,
riassumendo, la combinazione dei due caratteri significa "situazione di
pericolo" sia in cinese che in giapponese, ma il kanji 機 in giapponese vuol dire
"opportunità".
Quindi, chiunque abbia divulgato questa traduzione errata dal cinese, abbia
fatto una grande confusione tra due sistemi linguistici diversi (seppur legati
storicamente)!
In effetti un 'momento cruciale' è uno stato di CRISI, un bivio e dunque né
positivo né negativo, bensì è il punto da cui è possibile prendere una scelta.
Nella stessa etimologia italiana della parola 'crisi', troviamo la derivazione
dal verbo greco κρίνω, krino, ovvero "cernire=discernere, separare,
distinguere, scegliere": azione che in modo simile ha in sé l'idea di un bivio.
“
REIKI” IN GIAPPONESE SIGNIFICA ENERGIA DEI DEFUNTI
Felis
Catus scrive in questo documento di cui vi lascio il link :
“Infatti,
gli ideogrammi giapponesi usati nella scrittura “ kanji” sono (all’origine e di
norma) gli stessi che adoprano i cinesi, ma l’uso della lingua e le diverse
tradizioni storiche hanno differenziato i significati. I suddetti cinesi, dopo
aver discusso a lungo fra di loro, hanno pronunciato tale espressione come
“LingChi”,
dove “Chi ” (pronuncia “ ci”) vale per “ KI”, ovvero energia spirito, soffio vitale
ecc. e “Ling” che sarebbe l’ anima del defunto e starebbe per “REI”. Ma in
verità il corrispondente ideogramma cinese di suono “ Ling” è
diverso da quello giapponese che
indica “Rei”. Nel dizionario cinese non si trova un ideogramma
proprio esattamente corrispondente a quello di “Rei”, che con tutta probabilità
è un kanji di costruzione prettamente giapponese.
Tuttavia, restando nello stretto ambito della lingua giapponese donde ha origine tale espressione, è
da notare che lo stesso ideogramma “ Rei”, associato all’ ideogramma “En”,
REIEN, significa “Cimitero”, (per tradizione il luogo più adatto per svolgere certi rituali...) Ad
ulteriore conferma, la parola REIKAI significa “Mondo dei Defunti”, “Regno dei
Morti”.
L’
ideogramma “ REI” è lo stesso. Ora ci chiediamo: se REIEN significa “Cimitero”,
ovvero “Gi ardino dei Defunti”, se REIKAI significa “Regno dei Defunti”.
Allora, PERCHÉ “REIKI”
(ove
l’ideogramma “REI” è il medesimo) deve significare “ Energia dell’Universo” ?
Infatti il termine “ Universo” in lingua giapponese, come si può ben vedere, è
rappresentato da tutt’ altro ideogramma, il quale si pronuncia UCHŪ. Dunque
energia dell’U niverso si dice “ UCHŪKI”, unendo gli ideogrammi “ UCHŪ” e “
KI”.
Dunque,
in realtà, l’espressione “ REIKI” significa “ Energia dei Defunti...”
Ulteriore
conferma ci arriva da un altro interessante blogger il quale scrive "che la vera traduzione della parola Reiki era "ENERGIA DEI MORTI".
Innanzi tutto tutti gli esperti del settore dicono che il Reiki è l'energia
dell'universo, se provate ad informarvi in giro sul significato letterale: REI
vuol dire SPETTRO, REIKAI è il MODO DEGLI SPETTRI, REIGYOO vuol dire BARA, e
REIGYOOSHA è il CARRO FUNEBRE.
E'
comunque vero che in Giappone gli spettri possono avere un significato meno
oscuro che da noi, perché c'è il culto degli antenati, che vengono venerati e
aiutati dalle preghiere dei lori discendenti ancora in vita.
Viene
offerto loro del cibo, luce delle candele, incenso, aromi e preghiere. Se tra
gli antenati vi è qualche spirito evoluto, può essere che il parente che a loro
si collega ottenga, per se o per gli altri, dei benefici nelle attività
taumaturgiche. Questo perché sono i "tuoi spettri" a cui chiedi
aiuto, i tuoi parenti insomma.
Ma
se con rituali di cui non conosci il significato, ti colleghi al mondo degli
spettri e chiedi aiuto con simboli che non padroneggi, trovi milioni di spettri
desiderosi di "attaccarsi" a te, per darti sollievo fisico in cambio
della tua energia vitale.
Non
importa che tu sia convinto di essere sostenuto dall'universo, il mondo oscuro
si sostiene per mezzo dell'inganno, praticamente dall'inizio dei tempi.
Per
darti dipendenza dalla pratica, un aiuto te lo danno anche, in modo che tu sia
invogliato a collegarti a loro. Il prezzo però è la pace interiore, che gli
spettri non hanno e che l'operatore perderà per sempre se continua a
collegarsi.”
Anni
fa ho chiesto anche io ad alcune persone che hanno amici in Giappone e avuto la
conferma che la parola descrive un qualcosa di gelido, di freddo (… l’energia
vitale dell’universo è gelida?), quindi viene associata e usato come nome
azienda per chi lavora nell’ambito degli elettrodomestici come frigo,
congelatori, condizionatori, climatizzazione ecc. Un interessante intuizione mi
era arrivata dall’ analizzare la sillaba RE
che guarda caso la troviamo molto frequente in quasi tutte le pratiche di meditazione
con i mantra orientali oltre che nell’antica mitologia egizia. L'etimologia del
termine Re è da ricondursi al latino rex,
che deriva sia dal verbo latino regere,
con il significato di governare,
che dal sanscrito rags con il senso
di risplendere, essere illustre (troviamo analoga radice in raggio). Per cui,
nella sua accezione originaria, il Re
non è soltanto colui che si limita a governare ma anche "colui che risplende" che illumina
la sua nazione.
HA-RE KRISHNA – IL SUPER MANTRA DEL DIVINO
Rê,
noto anche nella forma Ra è una divinità egizia appartenente alla religione
dell'antico Egitto, dio sole di
Eliopoli. A partire dalla V dinastia (2510 a.C. - 2350 a.C.) divenne una delle
principali divinità dell'Egitto, identificato principalmente con il sole di
mezzogiorno.
Persino
di Gesù Cristo si dice che è il RE
dei RE.
Tuttavia
qualsiasi maestro REIKI vi dirà che chiunque
può praticare reiki, che le traduzioni sono errate, che queste confutazioni non
sono vere, che siamo noi a voler vedere sempre il negativo e il pericolo dove
non c’è, e che il praticante allievo od esperto reiki si collega all’energia
pulita e positiva dell’universo e non agli spettri, o alle varie entità
girovaganti nel “Regno dei Defunti”. Il mio punto di vista riguardo alla
pratica che non ho mai seguito è semplice, secondo me tutto dipende dall’operatore
che io paragono ad un bicchiere che deve necessariamente essere ben pulito.
Penso che il 99% dipenda da chi ti da il reiki e come ti sta preparando,
iniziando a tale pratica. Mi spiego meglio, se l’operatore non ha effettuato
una vera propria pulizia e un vero lavoro interiore su sè stesso, che può
durare effettivamente anni, non certo qualche mese, lui ti fa da canale, da
antenna e sicuramente si collegherà agli spettri e alle entità e podesta
dell’aria negative e non certo agli angeli. Si va in risonanza solo con ciò di
cui siamo emettenti, ecco perché sconsiglio il fai da te e i corsi e corsetti
di fine settimana senza accompagnare ciò da un lavoro serio di purificazione.
Dalla propria purezza mentale, fisica ed emozionale dipende tutto, quindi la
mia riflessione - domanda è: quanti sono veramente degni di chiamarsi maestri
reiki? La stessa domanda vale anche per tutti gli sedicenti “maestri”, “guru”, “padri”, “don”, “esperti” e
“guaritori” ecc. che “giocano con l’energia vitale ”…
💙
Gαbriєℓα Bαℓαj
A U T R I C E Libera. Blogger Creativa.
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