Valore di Gabriela Balaj

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Ringraziamenti 

A Dio che mi da la forza, il soffio vitale, che mi da l’opportunità di vivere questo meraviglioso viaggio tra umani addormentati, tra umani ipnotizzati nel periodo della farsa mondiale, e tra umani risvegliati, che mi da la dose di coraggio e di amore per fare ogni momento la sua volontà e non quella del mio piccolo insignificante ego umano. A Dio che mi orchestra e mi da le opportunità nella vita che noi umani chiamiamo coincidenze o sincronicità.

Ai miei genitori che Onoro e Rispetto profondamente, Anna e Mihai, che attraverso momenti di grande fatica, scarsità, sofferenze, dolori e sacrifici hanno portato la vita sino a me, trasmettendomi voglia di migliorare il mondo e portare la semplicità e l’autenticità in ogni campo della vita. Mi hanno insegnato il valore della vita stessa. 

A mio marito e mia figlia che mi allegrano le giornate e mi sopportano quando ho i miei momenti di sconforto, mi abbracciano e trasmettono la forza di andare avanti e creare, esprimere e trasmettere i miei valori, di non mollare mai.

Alle mie amiche che mi sostengono e all’occorrenza mi fanno da coach e trainer nei momenti giusti, che mi comprendono al volo, che mi perdonano quando esagero, che mi cercano quando mi chiudo a riccio e scappo nel mio mondo, che mi trascinano e spronano a continuare i progetti iniziati, a brillare quando tutto intorno è spento.

Alle mie clienti, lettrici, donne coraggiose che hanno scelto di ascoltare e leggere la mia parola, fregandosene delle apparenze e dei giudizi altrui e mostrando fedeltà e grande input negli anni soprattutto per quanto riguarda la mia presenza costante on-line. 

Ad Elena per il coraggio e la pazienza di ristrutturare e correggere la parte grammaticale e rendere fruibile e comprensibile il testo.

 


C'è un Destino per ognuno di noi, davanti al quale, alle volte, si è Impotenti. Il Grande Hellinger diceva che questo dato di fatto lo si deve accettare. Il segreto è fare la distinzione, tra quello che è realmente Destino – capendo anche in che percentuale è presente nella nostra vita - e tra quello che invece non lo è: quindi tutto ciò che possiamo trasformare con il nostro Impegno e con la nostra Perseveranza. Nel mio libro Fiamme Gemelle puoi leggere ampie parti dedicate a queste informazioni.

Se la donna segue l’uomo che ama, gli può chiedere qualsiasi cosa – o quasi - ed avere la garanzia di ottenerla: questo è dovuto al fatto che il maschile per natura si mette al servizio del femminile che lo innalza, che lo accoglie e che lo segue. Il problema di questo mondo è che molte donne chiedono troppe cose materiali inutili: armadi pieni di abiti, innumerevoli oggetti da acquistare, tanto denaro, più case, nuovi gioielli, altre proprietà e tanto altro ancora, tutto questo in quantità esagerate. Le donne sagge invece non hanno così tante esigenze di natura materiale, tendono infatti ad accontentarsi con poco, semplicemente perché sono già grate di quello che sono, e di ciò che già hanno.

La sana forza del femminile è ben diversa dalla rabbia, se vogliamo possiamo davvero sentire se una Donna emette rabbia, oppure se ciò che arriva da Lei è semplice POTENZA. Una Donna nella sua Piena Forza ha un particolare potere nella sua comunicazione: la sua Parola è Potenza, è un suono che cade come una Pietra in un lago, producendo onde. Molti uomini deboli decodificano queste “onde” come l’emozione della rabbia, e quindi scappano.

Questo punto è proprio cruciale nelle dinamiche tra i due sessi: il maschile ha difficoltà con l’emozione della rabbia della donna, dimenticando che in ogni modo, la rabbia è un’emozione che va accolta totalmente: la Donna non è una minaccia e la sua Potenza non è un Pericolo. Un Uomo Autentico non scappa, bensì abbraccia la propria donna e la accoglie anche con l’emozione della rabbia, calmando l'isteria che affiora dalla sua Donna; infatti è compito dell'Uomo essere nella coppia il più razionale, la Donna è, per natura, selvaggia. Un omino scappa a gambe levate appena vede una donna arrabbiata, dicendole che deve cambiare comportamento, amputando parti di se stessa. Un Uomo non prova mai a rimpiccolire la sua Donna, oppure a sottometterla, o a competere con Lei. Noi donne, nell'era dell'Acquario, siamo chiamate a riappropriarci del nostro ruolo naturale: occuparci della cura, coltivare l’autostima, cercare la calma, produrre bellezza e gioia; contemporaneamente però, in questa era, noi donne esigiamo anche più rispetto, meno giudizio e meno finzione. Vogliamo poter esprimere noi stesse anche in modi differenti, non essere più impostate sempre solamente con un sorriso sulle labbra, quando però contemporaneamente la pancia trema da crampi di dolore; vogliamo poter esprimerci anche attraverso urla, vogliamo non doverci nascondere, vogliamo far vedere quando abbiamo delle paure: infatti noi donne ne abbiamo tantissime di paure, tutte celate sotto altri stati d'animo come la tristezza, la rabbia o la malinconia. Noi donne non siamo sempre perfette, né vogliamo esserlo.


Il “non-detto” è la peggior forma di vigliaccheria: non mette punti, non segna una fine, si limita appunto a lasciare in sospeso. Mi sto riferendo a tutti quelli che dicono frasi ambigue, che dicono le cose solo a metà; non sono certo coraggiosi, ma non sono consapevoli della loro vigliaccheria, della loro paura di ferire, non si rendono conto dei danni che fanno a se stessi e agli altri. La persona coraggiosa si esprime con chiarezza. Sempre. Tacere (qualunque sia il motivo per cui lo si fa) è un’azione dettata da una paura. Tacere crea solo dei puntini di sospensione. Tacere è subire. Tacere per paura, o imporre il silenzio all’altro, crea una snervante attesa, uno stato di punizione e di repressione. Non c’è nulla di nobile nel lasciare le cose in sospeso. Non c’è nulla di prudente nell’illudere, né nel non finire certi percorsi. Non c’è nulla di sano nel lasciare certe porte aperte solo a metà: nella vita occorre avere coraggio e passare all’azione, considerando certi amori come se fossero porte, e quindi, come tali, da chiudere. Funzionano in questo modo le porte, e i cuori: si chiudono per poi aprirsi di nuovo, ma ad altro.

 

...nella coppia sana esiste un fluire naturale, un continuo scambio, una danza tra i due, non una lotta per il POTERE, nè alcun pensiero del tipo "chi comanda?” o “chi ha il controllo?". Nella coppia non c'è un partner più forte e uno più debole, ma c'è compensazione e complementarietà, non esiste la competizione né il paragone. Nella coppia chi impedisce all'altro di DARE, lo fa perché vuole essere più potente: in questo modo la relazione alla lunga fallisce in quanto si creano scompensi, frustrazioni, rabbie, etc.


Esiste un limite sano, che chiamerò CONFINE DELLA DIGNITÀ, da cui dipende il proprio equilibrio e il proprio benessere. Facendo attenzione ai termini, posso specificare che non si "lavora" mai sul perdono, infatti se si ha necessità di compiere lavori sul perdono, significa che ci si sta forzando con la mente in un processo che invece dovrebbe avvenire con un ritmo naturale, che richiede tempo, che avviene non tramite la mente ma attraverso le emozioni. Si può espandere la propria mente e cercare di comprendere il punto di vista dell'altro, ma non ci si può forzare a tollerare certe situazioni ad oltranza, né imporsi mentalmente di perdonare qualcuno, oppure di accettare o amare le persone che ti hanno appena fatto del male. Le memorie più potenti riguardano ciò abbiamo vissuto e visto con gli occhi, e tutto ciò che ha toccato la nostra pelle.

“Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.

Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; và e, d’ora in poi, non peccare più.” - Giovanni 8:1-11

Questa scena si dice sia avvenuta realmente circa duemila anni fa. A quei tempi la gente riconosceva se qualcuno pronunciava parole vere (il Vero), e obbediva silenziosamente. Come facevano le persone a comprendere che ciò che udivano era vero? Semplicemente perché erano più connesse con il proprio sentire, quindi con le proprie emozioni. Quando il Maestro pronunciava il Vero, le persone non dubitavano, non analizzavano, semplicemente riconoscevano ciò che era. Ne consegue che quindi obbedivano.

Ai nostri tempi - se si fosse verificata oggi una scena simile - sapete come potrebbe reagire la folla alle parole di Gesù? Farebbero tutti a gara per chi tira più velocemente la prima pietra, e poi continuerebbero tirando innumerevoli pietre, solo per dimostrare che non hanno peccati e che sono innocenti. Questo genere d'innocenza è pericolosa, io la temo davvero. Questa tipologia di Innocenti sono persone dure, i peccatori invece conoscono la mitezza.

Amo i peccatori, amo meno i codardi. Il grande Pitagora disse:

“Fintanto che l'uomo continuerà a distruggere senza sosta tutte le forme di vita che considera inferiori a sè, non saprà mai cos'è la salute, e non troverà mai la vera pace. Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintanto che massacreranno gli animali. Colui che semina l'uccisione e il dolore, non può raccogliere la gioia e l'amore.

Tutto ciò che l’uomo infliggerà agli animali, ricadrà poi di nuovo su lui stesso. Coloro che tagliano con un coltello la gola di un bue, rimanendo sordi alle grida di paura, e che sono in grado di macellare a sangue freddo un capretto che piange, e di mangiare un uccello al quale loro stessi hanno dato da mangiare - quanto sono ancora lontani dal compiere un crimine?”

Perché certe persone ATTACCANO e BOMBARDANO altre persone?

La risposta già la sai.

La gente bombarda altra gente perché non ragiona con la propria testa, ma SEGUE CIECAMENTE qualcuno, o qualche ideologia: è convinta che è giusto fare in quel modo, che quella è l’unica strada. Da sempre, infatti i peggiori crimini e i più atroci olocausti sono il risultato di CECITÀ ed IGNORANZA.

La gente bombarda altra gente perché CREDE IN QUALCOSA E SI LASCIA CONVINCERE CON UN QUALCHE TIPO DI IDEA, CON UN PENSIERO che di fatto invece DIVIDE. Ogni guerra è basata sulla DIVISIONE, sul fatto che le persone si dividono tra loro, considerandosi appartenenti alla fazione migliore, alla più giusta, alla più umile, etc. Di fatto ogni DIVISIONE - e ogni GUERRA - non sono altro che un riflesso di qualcosa, in pratica sono la manifestazione sul piano materiale della DIVISIONE - e della GUERRA - che quasi ogni individuo vive interiormente. L’ignoranza di molti inizia proprio da questa suddivisione interiore, per non parlare delle persone che si propongono come guide da seguire - ponendosi come maestri spirituali o altro - limitandosi poi a riproporre il loro stato interiore, quindi a GUIDARE VERSO LA DIVISIONE le altre persone. Più l’essere umano si divide e si frammenta interiormente (stiamo parlando del livello psico-emozionale), più guerre si ottengono esteriormente. Com’è in piccolo, così è in grande. Ognuno di noi ha dentro alcune parti ombra - come quella del giudice, del colpevole, del crudele, del sadico, del vigliacco, dell’ansioso, del killer, del geloso, del brutto, e così via – che spesso la persona non osa nemmeno guardare, non le vuole proprio vedere, non le accetta e le esclude. Infatti, qualora l’individuo non consideri minimamente gli aspetti di sé che non ama, ma veda solamente i propri lati positivi - quindi veda se stesso solo come una persona saggia, bella, intelligente e buona - ecco allora che crea inconsapevolmente tante frammentazioni interne. Vi porto l’esempio di quel che accade a me: quando una parte di me (che non ho ancora integrato) emerge, spesso sono altre persone a farmi vedere questo aspetto di me; a quel punto, tramite il loro comportamento, mi accorgo che in me è presente uno stato che non consideravo. Immaginiamo per esempio che mi trovi in uno stato d’ansia. Come reagisco? Solitamente inizio una guerra contro l’ansia, perché tanti “esperti” mi hanno detto che devo “combattere” quella parte di me: ecco allora che cercherò con tutte le mie forze di allontanare l’ansia, escludendo uno stato interno che in realtà è un aspetto di me, e quindi sentendomi poi senza forze. Metterò tutta la mia energia nel tenere alla larga l’ansia, non sapendo che l’ansia invece arriva per essere osservata, accolta, inclusa, ascoltata e abbracciata. L’ansia vuole dialogare con me e io cosa faccio? La combatto. Tante persone suggeriscono di affrontare l’ansia, persino il “maestrino spirituale” (un presunto guru che proviene dal filone subliminale massonico-satanista) divulga insegnamenti del tipo: “Tu non sei il tuo ego, non sei il tuo guscio, queste non sono parti di te.” Lui si definisce “un vero monaco guerriero” che conduce gli altri e non si lascia condurre da nessuno. Io quindi ci rifletto e mi convinco che se lo imito, se anche io combatto e mi sento guerriero, forse vinco. Cosa vinco? Non si sa...

Indice

 

Capitolo 1

Il tulipano…………………………………………………………..pag 4

Capitolo 2

Respiro……………………………………………………………..pag.28

Capitolo 3

Archetipi di Donne……………………………………………..pag. 52

Capitolo 4

Trionfo o successo?..............................................................pag. 92

Capitolo 5

Il lavoro sull’ombra..………………………………………….pag. 126

Capitolo 6

La responsabilità……………………………………………….pag. 150

... segue nel libro Valore di Gabriela Balaj


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